PARERE

Dettaglio parere dell'Avv. Maurizio Villani in materia fiscale e tributaria

10/04/2005

Credito d'imposta - cosa comporta la variazione di importi nell'ambito delle stesse 5 tipologie di beni indicati nel mod. CTS

Quesito

Gentile Avv. Villani, chiedo un suo prezioso consiglio in merito a quanto segue.

Una società mia assistita è stata ammessa al credito d'imposta ex art.8 L.388/00 ( mod. art. 10 D.L. 138/02) il 25.07.2002.

Nel mod. CTS, alla sezione III ha indicato 5 diverse tipologie di beni con indicazione presunta dei relativi importi e annualita' di realizzazione.

Le chiedo cosa comporta la variazione di dei suddetti importi nell'ambito delle stesse 5 tipologie di beni, e la variazione delle annualità di realizzazione degli investimenti.

Preciso che l'intero investimento sarà comunque completato entro il 2006 ed il suo importo totale, con reletivo credito d'imposta, corrisponderà a quanto chiesto ed accordato dall'agenzia delle entrate.

La ringrazio in anticipo dell'eventuale consiglio che vorrà darmi.
Prov. Lecce

Parere

Egregio Dottore, in merito al quesito che mi ha posto, Le preciso che, nel caso da Lei prospettato, l'Agenzia delle Entrate:

- con la Risoluzione n. 102/E del 30 luglio 2004 ha sostanziato, con una rigida e non condivisibile interpretazione, la perentorietà di quanto indicato nei modelli di prenotazione del bonus, tale per cui la scelta di una differente tipologia di beni, invece di quella originariamente indicata, additerebbe un mero impegno di risorse finanziarie da parte dell'istante, sanzionabile con l'esclusione dei beni difformi; personalmente non condivido la suddetta rigida interpretazione, anche perché non è prevista una tassativa ipotesi legislativa di esclusione (oltretutto, rinvio all'interessante articolo di Sacrestano in Guida Normativa del Sole24Ore di giovedì 23 settembre 2004, n. 173, pagg. 15-18);

- invece, con le Risoluzioni n. 101/E del 30 luglio 2004 e n. 137/E del 16 novembre 2004, la stessa Agenzia delle Entrate, anche se per ipotesi diverse, ha dato una interpretazione meno restrittiva alla normativa in questione (vedi Corriere Tributario IPSOA n. 38/2004, pagg. 3033-3037 e Guida Normativa del Sole24Ore di martedì 14 dicembre 2004, n. 224, pagg. 12-16); ciò sta a significare, secondo me, che la stessa Agenzia delle Entrate non ha ben chiari i termini del problema e, cosa ancora più assurda, ignora totalmente che nella normativa dei crediti d'imposta non è assolutamente richiesto, a pena di decadenza, il rispetto incondizionato degli originari progetti di investimento, senza tenere conto di eventuali e sopraggiunti motivi di opportunità finanziaria e strutturale.

Distinti saluti.