PARERE

Dettaglio parere dell'Avv. Maurizio Villani in materia fiscale e tributaria

06/02/2005

Incompatibilità tra la carica di revisore dei conti del comune e quella di sindaco di una s.p.a. partecipata dallo stesso – parte II

Quesito

Egregio Dottore, mi consenta di chiedere approfondimento in merito alla Sua risposta (parere: Incompatibilità tra la carica di revisore dei conti del comune e quella di sindaco di una s.p.a. partecipata dallo stesso – parte I).

L'Ente pubblico partecipa nell'altro soggetto giuridico con il 3% (tre percento):
- non dispone conseguentemente di voti sufficienti per esercitare un'influenza dominante nell'assemblea ordinaria dell'altro ente giuridico;
- non esistono particolari vincoli contrattuali che consentano all'ente pubblico di esercitare sull'altro ente giuridico un'unfluenza dominante.

Ordunque, se 'la semplice partecipazione da parte dell'ente pubblico nell'altro ente giuridico non è l'unica condizione necessaria e sufficiente a determinare situazioni di ineleggibilità o di incompatibilità, ma l'elemento discriminante è costituito dal verificarsi di situazioni di controllo o vigilanza', tra quanto sopra elencato dove trovasi la motivazione della incompatibilità tra la carica di revisore dell'ente locale e la spa partecipata?
Ed ancora: in tale situazione deve ravvedersi , come affermato dalla Cassazione, una qualsiasi 'forma di ingerenza o controllo del comune nell'attività dell'ente controllato' (in questo caso io direi 'partecipato')?

Non me ne voglia per il mio insistere e ringraziando nuovamente porgo i migliori saluti ed auguri di buon lavoro.

Parere

Egr. Dottore, in merito ai chiarimenti richiesti, Le preciso che nella risposta al precedente quesito dell'01 c.m. ho sostanzialmente riportato i principi generali più volte espressi dalla Corte di Cassazione, per la quale il concetto di vigilanza comprende ogni forma di ingerenza o di controllo del Comune nell'attività dell'ente controllato, senza la necessità che la vigilanza si esplichi nelle forme più penetranti dell'annullamento o dell'approvazione degli atti del medesimo.

Negli stessi termini, si è espresso anche il Ministero dell'Interno in risposta ad un quesito riportato nella rubrica 'Viminale risponde' a pag. 90 del n. 37 del 27/09/2003 della rivista 'Guida agli Enti Locali'.

In definitiva, in base ai principi ed alle considerazioni generali che ho fatto, Lei, con la Sua personale autonomia, potrà trarre le debite conclusioni soprattutto alla luce della documentazione che è in Suo possesso, logicamente assumendosene le conseguenziali responsabilità.

Distinti saluti.