PARERE

Dettaglio parere dell'Avv. Maurizio Villani in materia fiscale e tributaria

09/03/2005

Credito d'imposta nuove assunzioni - il requisito mancava per un giorno

Quesito

Egr.gio Avv. Villani, sono una professionista del settore, la ricerca di sentenze e casi, simili a quello che fra poco le esporrò, ho avuto l'opportunità di leggere alcuni dei suoi pareri sul sito del Suo Studio nonchè degli innumerevoli casi relativi alla L.388/200 (credito d'imposta, che di da prima la carota poi il bastone!!), per questo voglio affidarmi a Lei per avere un parere su un caso che da alcuni giorni non mi dà pace.

Alcuni giorni fa, l'Agenzia delle Entrate, dopo aver effettuato l'accesso presso la ditta, ha emesso sul un mio cliente un P.V.C. relativo al Credito d'imposta L.388/2000 art.7.

Considerato che tutta la documentazione prodotta non mancava di nulla, (o quasi), sono stati fortunati! in quanto hanno trovato qualcosa di introvabile.

Infatti nel PVC viene rilevato che la dipendente per la quale si è usufruito del credito d'imposta non aveva i requisiti prescritti dall'art. 7 c.5 L.388/2000, e su questo non hanno torto.

Il problema che non mi dà pace è che il requisito mancava per un giorno; la dipendente assunta in data 15/10/2001 compiva il 25° compleanno giorno 16/10/2001 cioè aveva 24 anni 11 mesi e 29 giorni!!!

Capisco che è stata una distrazione da parte mia, però è possibile che per un giorno possano non riconoscere l'intero credito d'imposta?

Ho cercato in merito circolari, sentenze ecc. ecc. ma niente l'unico caso in Italia è questo?

La ringrazio anticipatamente e mi scusi per i troppi punti esclamativi.

Distinti Saluti

Parere

Gentile Ragioniera, in merito al quesito che mi ha posto, Le preciso quanto segue.

Innanzitutto, Lei ha perfettamente ragione nel contestare e criticare l’assurda normativa sui crediti d’imposta, soprattutto alla luce delle continue e contrastanti modifiche legislative, che tante preoccupazioni stanno creando ai professionisti ed alle imprese, anche in prospettiva di un contenzioso tributario lungo e di difficile soluzione.

Il problema, però, è che di questi argomenti il mondo politico si è colpevolmente disinteressato ed ora se ne pagano le tristi conseguenze; sono anni che sto sensibilizzando gli Ordini professionali ad intervenire a livello legislativo per modificare, anche con interpretazioni autentiche, alcuni assurdi normativi come nel caso da Lei prospettato.

Purtroppo, però, salvo lodevoli eccezioni (come per esempio a Messina, Palermo, Lecce, Brindisi e Vibo Valentia dove ho partecipato come relatore in convegni sul tema), a livello di Italia meridionale non c’è stata l’attenzione dovuta.

Speriamo che in futuro le cose possano cambiare.

Per quanto, poi, riguarda il caso da Lei prospettato, secondo me, bisogna tener conto della volontà del legislatore e non solo dell’interpretazione letterale (art. 12 delle preleggi al codice civile); proprio perché lo scopo normativo è quello di favorire l’occupazione, è chiaro che, nel caso da Lei sottoposto, ripeto secondo una mia personale interpretazione, il credito d’imposta non è perso ma, al limite, può essere rideterminato escludendo il solo giorno che mancava al compimento del venticinquesimo anno.

Questa è la dimostrazione che bisogna sensibilizzare il legislatore ad intervenire per correggere gli assurdi normativi che una farraginosa e confusa legge può creare.

Distinti saluti